Premio Matteo Olivero | 48° edizione |
Il vincitore è Davide Sgambaro.

L’artista è in residenza a Saluzzo per realizzare un’opera che si integri con il territorio e che coinvolga attivamente la comunità locale. Nella primavera 2026, l’inaugurazione alla Piscina Comunale di Saluzzo.


 

È Davide Sgambaro (Padova, 1989 – vive e lavora a Torino), il vincitore della 48° edizione del Premio Matteo Olivero.

Promosso dalla Fondazione Amleto Bertoni, dal Comune di Saluzzo e da The Blank Contemporary Art sotto la direzione artistica di Stefano Raimondi, nell’ambito di START/storia e arte – Saluzzo, il Premio affida annualmente ad un artista visivo selezionato da una Giuria qualificata, la realizzazione di un’opera site-specific da collocare in maniera permanente in uno spazio pubblico della città.

L’artista sta già svolgendo un periodo di residenza a Saluzzo funzionale alla realizzazione dell’opera che sarà installata nella primavera 2026 presso la Piscina Comunale. L’obiettivo della residenza è quello di creare un progetto che si integri con il territorio e che coinvolga attivamente la comunità locale. 

L’opera di Sgambaro andrà ad arricchire un percorso di opere che comprende già le installazioni permanenti di numerosi artisti internazionali, allestite in luoghi speciali della città.

La Giuria di quest’anno era composta da:
Roberto Giordana (Direttore Generale Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo), Carlo Allemano (Presidente Fondazione Amleto Bertoni), Alessandro Carrer (Direttore Fondazione Garuzzo), Andrea Momberto (Presidente Consiglio Comunale), Nicolas Ballario (giornalista e critico d’arte) ed Elena Forin (LaRete Art Projects) ha scelto di premiare all’unanimità Davide Sgambaro.

 

Continuate a seguirci per sapere di più nei prossimi mesi!


 

BIOGRAFIA

Davide Sgambaro (Padova, 1989) si è formato all’Università IUAV di Venezia; vive e lavora a Torino. Esplora percezioni esistenziali relative alla condizione dell’individuo nel precariato contemporaneo. La sua pratica restituisce dinamiche irriverenti e di resistenza in risposta ai paradossi identitari e agli stereotipi insiti nell’ordine sociale e culturale. Tra i temi che affronta ci sono l’ansia, l’instabilità e le pressioni socioculturali che circondano l’ambizione e il successo. Attraverso una vasta gamma di media tra cui installazione, fotografia, performance e scultura, l’artista costruisce paradossi narrativi ed effimere tracce corporee. Sgambaro ha partecipato a numerose mostre personali e collettive e a residenze artistiche, sia in Italia che all’estero e ha lavorato con realtà pubbliche e private come: MAMbo – Museo d’Arte Moderna, Bologna; La Quadriennale, Roma; ZERO…, Milano; Gelateria Sogni di Ghiaccio, Bologna; Galleria Fuoricampo, Siena; Almanac, Torino; Fondazione Bevilacqua La Masa, Venezia; Fondazione Spinola Banna per l’Arte; Torino; Castello di Rivoli, Torino; Manifattura Tabacchi, Firenze; Klemm’s Gallery, Berlino; Palazzo Collicola, Spoleto; TOAST Project, Firenze; GAM, Torino. Beneficiario del premio della Pollock-Krasner Foundation, New York (2023-2024) e del XIV Italian Council (2025). Il suo lavoro è in collezioni istituzionali come MAMbo, Bologna; Fondazione CRT Arte; GAM, Castello di Rivoli, Torino e Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Torino; Fondazione Bevilacqua La Masa, Venezia.

 

Crediti: Davide Sgambaro. Foto di Valentina Cafarotti, Federico Landi.